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martedì 18 gennaio 2011

demagogia

Ho visto in uno scorcio della trasmissione di Gad Lerner ieri sera un altro mondo. Possibile che non mi sia mai accorta della sua esistenza? Una massa indistinta che si manifesta solo negli scioperi e dimostrazioni. Eppure è lì da sempre, agisce, eccome, da sempre incidendo a volte anche in profondità nella nostra società. Parlo degli operai, intervistati nella "notte del Referendum" (in realtà due) fuori dai cancelli del Mirafiori. Erano in tanti a notte fonda perché c'era il referendum, ma anche in giorni normali ci sarebbe un via vai di gente che comincia o finisce il turno.
L'impressione che ne ho avuta è stata complessa. In un primo momento avevano il comportamento di animali in gabbia che "colloquiano" col visitatore ignaro e però curioso, magari anche con un pizzico di morbosità: Ma come faranno se gli scappa la pipì mentre sono "alla catena"? (espressione che rafforza la somiglianza con animali in gabbia); A qualcun altro viene chiesto sui turni, sul diritto di sciopero se resterà. Poco per volta mi sono accorta che sono sì umani, ma diversi da noi, che operai non siamo. Chi di noi si terrebbe la pipì per ore? o accetterebbe di farsi venire potenti tendiniti o peggio stando alla catena? o farebbe tutto di corsa, se no la produzione va in malora o l'incidente potrebbe capitare in ogni momento? Ma anche nella vita di tutti i giorni, poco tempo e pochi soldi, sono altra cosa da noi: chi farebbe centinaia di km per lavorare? Deve essere perché sono allenati, allenati anche ad obbedire e a sopportare.
Allora ho pensato proprio che tanto umani non sono, che devono essere diversi da noi, noi quelle robe lì mica le faremmo. Ma ad un certo punto vien fuori proprio da loro la domanda-chiave su tutta la faccenda-referendum, una domanda che, se non la si coglie, non si coglie nient'altro:

se gli operai non rispettano l'accordo, è un patatrack

e se non lo rispetta la FIAT?

2 commenti:

  1. Dovresti vedere il film "La classe operaia va in Paradiso" di Elio Petri e uno splendido Gian Maria Volontè, dell'anno 1971. Allora erano una vera e propria forza. Negli ultimi tempi le 'tute blu' erano scomparse. La catena di montaggio è oggi un vero abominio. Nessuno ne parla, ma credo che se la devono fare addosso, usando il pannolone. Sono umanissimi, sono obbligati e tormentati dal bisogno. Però è terribile. Quanto alle domande finali, nel primo caso è il dramma, nel secondo la farsa: la FIAT è troppo forte. E poi con questo Governo ...

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  2. l'ho visto a suo tempo "la classe operaia...". ricordo anche che mi è piaciuto molto. Quello che volevo dire nel mio post era: ma dove sono finiti gli operai? Dove siamo finiti noi? Io sono anni che non penso alla catena di montaggio, alle pause sempre più ridotte. Che siano tutti così soddisfatti del loro lavoro da non chiedere null'altro al mondo, tranne qualche piccola aggiustatina a fine mese? Domanda retorica, ovviamente. Non solo non sono soddisfatti ma ci scommetterei sulla validità di alcune loro proposte più che sul pensiero debole dei nostri governanti, che non hanno mosso nemmeno un dito nella presente situazione.

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