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mercoledì 30 marzo 2011

PACE!

Tempo fa in una intervista Gino Paoli diceva (più o meno): "Io non sono contro la violenza; capisco che è inevitabile tra gli esseri viventi, quindi in qualche modo essa è naturale. Ciò che invece mi ripugna è la sopraffazione, il dominare l'altro approfittando della sua debolezza" Alla luce di questo pensiero, che cosa hanno da dire i cosiddetti pacifisti ad oltranza? Non è forse una gigantesca sopraffazione la strage di ribelli ad opera del ben più forte esercito che sta avvenendo in Libia? A me pare di sì, mi pare anzi la precisa rappresentazione del pensiero di G. Paoli. Si parva licet, altrimenti riferiamoci al discorso di Obama (che continua a piacermi nonostante le mille sfighe che si è portato appresso). Che dice Obama (e a questo punto non mi interessa per nulla sapere se è in buona o in mala fede, io non sono la sua coscienza, se la vedrà lui) che dice dunque? che non si può assistere in silenzio ad una strage. Proviamo ad immaginare di assistere per la strada ad un pestaggio, poniamo due energumeni contro un rgazzetto mingherlino. Che devo fare? Dire: in nome del mio pacifismo: che si arrangi! Il mio spirito pacifista mi impone di starmene in pace e di girare la testa dall'altra parte?. Così succede? Ma come minimo chiamo la polizia, quindi: sì che mi intrometto, e se ho un bastone in mano lo uso per picchiare i due soprafattori. Dice: ma è tutta ipocrisia, quel che gli interessa è il petrolio, il gas, cioè orrende motivazioni economiche. Che si risponde? Ma (a parte che le "orrende motivazioni economiche" sono il nosto pane e non potremmo più farne senza) per fortuna che c'è il petrolio, il gas, Gheddafi con le sue enormi ricchezze: così sarà più facile trovare chi si muove per metterlo in riga. Se è vero che l'interventismo è spesso ipocrisia, è altrettanto vero, a mio avviso, che il pacifismo è in moltissimi casi un alibi, infarcito di dogmatismo ipocritico. Per questo non mi piace.
















5 commenti:

  1. Ma sembri un libro stampato, amica mia!
    Un buon libro, scritto da chi ha il coraggio di dire come stanno effettivamente le cose.
    Anch'io sono dell'idea che PACE non significhi abbandonare chi è più debole, anche se con questa scusa e in nome della Democrazia,hanno invaso molti Paesi, aiutando un dittatore piuttosto che un altro,ma esclusivamente per ragioni d'interesse.
    Ciao bella!
    Cristiana

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  2. “Se è lecito paragonare le cose piccole alle grandi”: d’accordo, ma la sostanza del tuo discorso è un’altra. Tu e Obama sostenete che non si può assistere in silenzio a una strage. Come non essere d’accordo anche col tuo pensiero che collima con quello di Obama!
    C’è un però, ci sono state stragi in passato (parlo del passato prossimo, non di quello remoto) che sono passate sotto silenzio, milioni di persone sono state uccise, talvolta in modo orrendo. Si, Obama non c’era, ma anche ci fosse stato? Gli U.S.A. sarebbero per ciò stesso tornati al ruolo di ‘gendarme’ del mondo? Non credo. Come non si può accorrere in difesa di chi subisce un pestaggio da parte di due fetenti a danno di una persona indifesa (in tal caso, saggiamente tu chiami la Polizia), salvo a correre il rischio di ammazzarne uno poniamo con una pistola – per ristabilire il rapporto di forza - e poi correre dietro a cause penali per errata valutazione dello ‘stato di necessità’ altrui o per ‘eccesso di legittima difesa’ oppure per omicidio colposo (i due lasciano perdere chi stavano pestando e prestano le proprie ‘attenzioni’ a te, proprio a te, analogamente avviene in campo internazionale, si chiama l’O.N.U., che non è velocissimo. È quello che è stato fatto mentre tutti fremevamo perché il dittatore libico stava per annullare i rivoltosi (infatti l’aviazione francese è andata all’assalto mezz’ora dopo la decisione dell’O.N.U. e qualche ora prima ch e fosse tardiva ogni reazione internazionale.
    Certo, la Libia fa gola per i giacimenti petroliferi e di gas metano, altri stati arabi no, per cui la realpolitik impone di operare delle scelte, non si possono salvare tutti i popoli oppressi e soggetti a genocidio.
    Conclusione: sono d’accordo con te!

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  3. Scrivi:: "C’è un però, ci sono state stragi in passato che sono passate sotto silenzio, milioni di persone sono state uccise, talvolta in modo orrendo. Si, Obama non c’era, ma anche ci fosse stato? Gli U.S.A. sarebbero per ciò stesso tornati al ruolo di ‘gendarme’ del mondo?"

    Nel mio post mancava questo punto, che a torto mi pareva ovvio. Non ho mai assegnato agli usa il ruolo di gendarmi del mondo, la sua spacconeria e arroganza mi ha molto spesso indignato e disgustato. Per me dovrebbe essere solo una superpotenza da utilizzare contro gli "energumeni"; ma se possibile, anzi doverosamente rispettosa di un organismo più alto, tipo l'onu se funzionasse a dovere e non fosse, come dici tu, un po' lentino. E, per concludere le mie omissioni (ma tanto siamo d'accordo), con buona pace di Ferrara e della sua faccia da schiaffi (che, al sorgere dei primi disordini in Siria ironizzava: "che facciamo, bombardiamo anche Hassad?") concludo con le tue parole, se permetti: "la Libia fa gola per i giacimenti (...); la realpolitik impone di operare delle scelte, non si possono salvare tutti i popoli oppressi e soggetti a genocidio."

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  4. Scrivi:: "C’è un però, ci sono state stragi in passato che sono passate sotto silenzio, milioni di persone sono state uccise, talvolta in modo orrendo. Si, Obama non c’era, ma anche ci fosse stato? Gli U.S.A. sarebbero per ciò stesso tornati al ruolo di ‘gendarme’ del mondo?"

    Nel mio post mancava questo punto, che a torto mi pareva ovvio. Non ho mai assegnato agli usa il ruolo di gendarmi del mondo, la sua spacconeria e arroganza mi ha molto spesso indignato e disgustato. Per me dovrebbe essere solo una superpotenza da utilizzare contro gli "energumeni"; ma se possibile, anzi doverosamente rispettosa di un organismo più alto, tipo l'onu se funzionasse a dovere e non fosse, come dici tu, un po' lentino. E, per concludere le mie omissioni (ma tanto siamo d'accordo), con buona pace di Ferrara e della sua faccia da schiaffi (che, al sorgere dei primi disordini in Siria ironizzava: "che facciamo, bombardiamo anche Hassad?") concludo con le tue parole, se permetti: "la Libia fa gola per i giacimenti (...); la realpolitik impone di operare delle scelte, non si possono salvare tutti i popoli oppressi e soggetti a genocidio."

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  5. NON TE LA PRENDERE. MI CAPITA DI SCRIVERE DELLE STRANEZZE!

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