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mercoledì 23 marzo 2011

compassione

"Mi dispiace per Gheddafi" ha detto l'altro ieri il nostro premier. Che cos'è, una sfida a tutto il resto (o quasi) del mondo che lo vorrebbe impiccato per tutti i guai che ha fatto e continua a fare? o un sentimento di pietas che è doveroso (o almeno accettabile) sentire anche per i cattivi ?o una tracotanza senza limiti? In ogni caso dovrebbe, il premier, farci sapere una cosa, subito, doverosamente: sapeva (lui, il premier) delle nefandezze compiute dal suo amico nei confronti del proprio popolo, la sorte che toccava ai profughi della Libia ben prima della guerra attuale, quando, respinti da Maroni e fatti tornare in patria, venivano abbandonati nel deserto? Ci deve essere un limite alla pietas umana, o meglio alle esternazioni vergognose nei confronti delle vittime: che aalmeno uno (Annunziata compresa) se li tenga per sè o le riservi al confessionale.

6 commenti:

  1. Un detto popolare dice "Chi si assomiglia si piglia".
    Non mi meraviglia affatto che Berlus soffra per l'amico Gheddafi e neanche che s'offra per andare a parlagli, al fine di convincerlo ad andare in esilio, magari in una sua villona di Antigua o alle Barbados.
    Riesci ad immaginare sti due vecchi satrapi che si fanno organizzare i bunga-bunga con le bellezze locali?
    Cristiana

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  2. Ma, tornando alle lacrime e agli affanni, non ho trovato un cenno sulla stampa riguardoa questa implicazione direi di correità: i due sono complici morali dello sterminio di migliaia di persone. A meno che, in qualche angolino di articolo che mi è sfuggito, non sia riportata un'altra frase sentita dire dal premier, qualcosa del tipo: "Si. eravamo amici. Ma non immaginavo che si fosse reso colpevole di tanti crimini efferati" , sarebbe stato sufficiente.

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  3. Se noi speriamo che il berlu, benché dovrebbe, ci faccia sapere qualcosa credo che siamo messi proprio male.

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  4. C'è qualcuno che crede davvero che B. soffra per la sorte di Gheddafi? Quanto alla complicità morale, se essa c'è non riguarda solo B. ma tutte le nazioni della UE, Italia compresa, che se ne sono strafottute delle ambascie per popolo libico che si è ribellato al tiranno.
    Fanno fatto precipitare la situazione fino alla quasi vittoria di Gheddafi, mancata solo per una manciata di ore.
    Ciò è dovuto si alla farraginosità delle norme dell'ONU ma anche alla riluttanza di pagare uno scotto, in termini economici ma anche di vita umane, per garantirsi l'approvvigionamento di petrolio e gas naturali.
    Solo la Francia, che non aveva sbocchi commerciali con la Libia a questo riguardo, tempestava per l'intervento armato fino dal primo momento.
    La politica estera in un mondo globalizzato è molto complicata e complessa.
    Adesso si è venuti a conoscenza di contatti riservatissimi fra la famiglia Gheddafi e gli USA per trovare finalmente la soluzione diplomatica: Gheddafi in esilio al sicuro dal Tribunale per i crimini di guerra dell'Aja. Speriamo funzioni.

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  5. Non è una sfida a tutto il resto: è solo scemo.

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  6. PENSARE CHE B. SIA SCEMO E' MOLTO INGENUO!

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